Quando il condizionatore avvia la ventola ma il compressore resta inattivo ci si trova davanti a un problema comune ma spesso frainteso: l’unità sembra funzionare — l’aria esce — ma il raffreddamento effettivo non avviene. Questa situazione può essere causata da guasti elettrici, componenti di avviamento difettosi, protezioni di sicurezza o problemi di refrigerante, e ogni causa richiede un approccio diagnostico diverso.
Questa guida offre una panoramica chiara e pratica delle possibili cause e delle soluzioni, distinguendo tra interventi che si possono eseguire in sicurezza da parte dell’utente (controlli preliminari, reset, verifica di prese e termostati) e quelli che richiedono l’intervento di un tecnico qualificato (sostituzione di condensatori, riparazione del compressore, ricarica del refrigerante, riparazioni della scheda elettronica). L’obiettivo è permetterti di identificare rapidamente i segnali utili, evitare tentativi rischiosi e capire quando è il caso di chiamare un professionista per un ripristino sicuro ed efficace.
Indice
Condizionatore parte la ventola ma non il compressore – Cause e soluzioni
Che succede quando la ventola parte ma il compressore resta muto
Capita spesso: entri in casa, avvii l’aria condizionata e senti il ventilatore dell’unità esterna che gira felice, mentre il compressore non dà segni di vita. L’impianto sembra “voler” funzionare, ma non raffredda. Per chi non è del mestiere la situazione è sconcertante. Non è raro che, prima di chiamare un tecnico, si provino reset e manovre varie: a volte serve davvero poco, altre volte è il segnale di un guasto serio. Capire perché il motore della ventola parte e il compressore no richiede di distinguere problemi elettrici, dispositivi di protezione, problemi meccanici e questioni legate al circuito frigorifero o all’elettronica di controllo.
Problemi elettrici: alimentazione, interruttori e contatti
La prima categoria da considerare è quella dell’alimentazione e dei componenti elettrici che danno consensi al compressore. Spesso accade che la linea elettrica arrivi correttamente all’unità esterna così la ventola parte, mentre il compressore resta spento perché il contatto che lo alimenta non si chiude. Il contattore è il componente che fa questo “collegamento” e può incollarsi o consumarsi; quando si sente un clic secco senza avviamento del compressore, il problema potrebbe essere lì. Capita anche che il circuito abbia un fusibile o un interruttore magnetotermico scattato su una fase: in sistemi monofase un fusibile saltato può lasciare la ventola in funzione ma togliere corrente al rotore del compressore. In casi meno evidenti l’alimentazione può avere cadute di tensione o sconnessioni parziali che non consentono la coppia di avviamento necessaria. Per chi è pratico la verifica di tensioni e continuità chiarisce la situazione; per chi non lo è, occorre ricordare che lavorare su componenti elettrici espone a rischi e che è meglio affidarsi a un tecnico.
Il ruolo del condensatore e del relè d’avviamento
Un’altra causa molto frequente è il guasto del condensatore di avviamento o del relè che lo gestisce. Il compressore ha bisogno di un “aiutino” iniziale per partire: il condensatore fornisce una spinta di coppia e il relè commuta il circuito. Se il condensatore è scarico, gonfio, o ha perdite, il compressore può rimanere bloccato al “tentativo” senza girare, mentre la ventola, che usa un altro avvolgimento, funziona. Sentire un click ripetuto o un lento tentativo di avvio è un indizio. Sostituire il condensatore è una soluzione frequente, ma non è banale: i condensatori mantengono carica anche a macchina spenta e la sostituzione dovrebbe essere fatta con attenzione o da un tecnico.
Protezioni, sensori e dispositivi di sicurezza
Gli impianti moderni montano tutta una serie di protezioni che impediscono al compressore di avviarsi in condizioni pericolose. Ci sono pressostati che scollegano l’avviamento in caso di pressione troppo bassa (se manca refrigerante o c’è una perdita) o troppo alta (se il flusso d’aria è ostruito o il condensatore è sporco). Esiste il termostato di protezione che stacca quando il motore è surriscaldato. Anche il sensore di livello condensa o l’interruttore di overflow possono bloccare l’unità, in particolare negli split che proteggono la pompa di condensato. Queste protezioni sono utili e prevengono danni gravi, ma rendono la diagnosi un po’ più complessa: se qualcosa ha “impedito” l’avvio per protezione, bisogna prima risolvere la causa che ha scatenato il blocco.
Problemi nel circuito frigorifero: pressioni e mancanza di gas
Una spiegazione meno intuitiva ma comune riguarda proprio il circuito frigorifero. Se l’impianto è scarico di refrigerante o presenta una fuga importante, il pressostato di bassa pressione può impedire l’avvio del compressore per evitare che girando senza gas si danneggi gravemente. Allo stesso modo, un evaporatore ghiacciato blocca il passaggio del fluido e porta le protezioni a non consentire l’avvio. Segnali come tubi ghiacciati, brina eccessiva sull’evaporatore o rendimento inesistente nonostante la ventola che gira, puntano in questa direzione. In questi casi la riparazione spesso richiede la ricerca e la riparazione della perdita, vuoto e riossigenazione del circuito, operazioni che per legge e per sicurezza devono essere eseguite da personale abilitato.
Guasti meccanici al compressore: cosa può essere “bloccato”
Esiste poi la possibilità che il compressore sia meccanicamente bloccato. Dopo anni di uso, o a seguito di eventi anomali (cortocircuiti interni, contaminazione del circuito, compensiaggi di olio), il rotore del compressore può trovarsi in condizione di “locked rotor” e non riuscire ad avviarsi. A volte un piccolo intervento, come l’uso di un kit di avviamento, consente il primo spunto, ma spesso il danno è tale che è necessaria la sostituzione della macchina. Il cenno pratico qui è ascoltare il comportamento: se il compressore fa rumori strani, prova a girare ma non completa l’avvio, o emana odore di bruciato, siamo probabilmente davanti a un guasto serio.
Unità inverter e controlli elettronici: la nuova frontiera delle anomalie
Negli impianti a inverter la situazione può essere più sottile. Questi compressori non hanno un semplice avvio on/off ma modulano velocità e frequenza. Se la centralina rileva un’anomalia nella comunicazione, nella sonda di temperatura o nello stadio di potenza, può decidere di tenere fermo il compressore lasciando invece la ventola attiva per mantenere la ventilazione. Le unità inverter spesso segnalano codici di errore sul display interno o lampeggiano gli indicatori: interpretarli è la chiave della diagnosi. La risoluzione spesso richiede strumenti di lettura dei codici, conoscenza elettronica e talvolta la sostituzione del PCB di controllo.
Cosa controllare subito e cosa evitare di fare
Prima di tutto, spegni e riaccendi l’impianto per escludere un blocco temporaneo; a volte un breve riposo e un reset del circuito rimettono tutto in moto. Controlla il quadro elettrico di casa e il salvavita: un interruttore scattato è una spiegazione tanto banale quanto frequente. Ispeziona l’unità esterna senza toccare i componenti sotto tensione: libera l’ingresso dell’aria da foglie, rami o sporco che potrebbero far surriscaldare il condensatore e attivare protezioni. Se noti odore di bruciato, segni di bruciatura sui morsetti o condensatori visibilmente gonfi, è meglio non insistere e chiamare un tecnico: intervenire su componenti elettrici senza l’esperienza adeguata è pericoloso. Non provare a forzare il compressore a girare con strumenti improvvisati; il rischio di danni gravissimi o di incidenti è reale.
Quando è il caso di chiamare un tecnico e cosa aspettarsi
Se le operazioni di base non risolvono, è il momento di chiamare un tecnico qualificato. Un professionista controllerà le tensioni nelle fasi, verificherà il funzionamento del contattore e del condensatore, effettuerà test di pressione sul circuito frigorifero, cercherà eventuali perdite e leggerà i codici di errore delle unità elettroniche. A seconda della diagnosi la soluzione può variare dalla semplice sostituzione del condensatore o del contattore, alla ricerca e riparazione di una perdita con ricarica del gas, fino alla sostituzione del compressore o della scheda elettronica. Prepara informazioni utili per il tecnico: da quanto tempo è presente il problema, eventuali rumori o segnali visivi e gli interventi già tentati. Questo accelera la diagnosi e riduce i tempi.
In definitiva, la ventola che parte mentre il compressore no può essere sintomo di una banalità risolvibile in pochi minuti o dell’inizio di un guasto importante. Serve metodo, qualche verifica semplice ma prudente, e la consapevolezza dei limiti: elettricità, gas refrigerante e compressori non sono roba da improvvisare. Un controllo professionale tempestivo spesso evita spese maggiori in seguito.
Altre Cose da Sapere
Domanda: Perché il ventilatore esterno parte ma il compressore non si avvia?
Risposta: Le cause più comuni sono un problema al circuito di avviamento del compressore (capacitore di avviamento guasto, relè/contattore difettoso o “start relay” danneggiato), protezioni termiche o magnetotermiche scattate, interruttore di pressione (low-pressure cutout) che impedisce l’avvio per bassa carica di refrigerante, scheda elettronica o termostato che non inviano il segnale Y, o compressore meccanicamente bloccato/seize. Nei climatizzatori inverter il comportamento è diverso: il compressore può non essere visibile come girante ma funzionare a regime molto basso; in questi casi verificare eventuali codici di errore e i parametri dell’unità.
Domanda: Come posso verificare in modo sicuro se il problema è il termostato o il cablaggio?
Risposta: Impostazioni da controllare: temperatura impostata, modalità (cool/auto), ventola in automatico. Verificare che il termostato invii il segnale di raffreddamento (spesso contatto Y). Se hai competenze elettriche basilari e il pannello è accessibile, con unità spenta togli il pannello e controlla che il filo Y sia collegato e non rotto. Per un test rapido e sicuro puoi mettere il condizionatore in funzione e osservare se la ventola parte quando il termostato richiede freddo: se la ventola parte ma non il compressore probabilmente il termostato invia il segnale ma il problema è a valle (contattore, avviamento, protezioni). Non aprire circuiti ad alta tensione senza competenza; se non sei sicuro chiama un tecnico.
Domanda: Cos’è il condensatore (capacitor) e come capisco se è guasto?
Risposta: Il condensatore di avviamento (capacitor) fornisce la spinta iniziale al motore del compressore. Quando è degradato il compressore può non partire anche se la ventola esterna funziona. Segni di guasto: rigonfiamento della scocca, perdite di olio o acido, odore di bruciato, scoppiettii all’avviamento o rumore come se il compressore tentasse senza riuscire. Un test adeguato richiede scaricare il condensatore e misurarlo con un multimetro in modalità capacitance o sostituirlo temporaneamente con uno identico. Per la sicurezza conviene far eseguire il controllo e la sostituzione da un tecnico.
Domanda: Che ruolo ha il contattore/relè dell’unità esterna e come si verifica?
Risposta: Il contattore è un interruttore elettromeccanico che chiude l’alimentazione al compressore quando riceve il segnale dal termostato. Se il contattore non eccita, la ventola esterna può orbitare (se alimentata separatamente) senza che il compressore riceva corrente. Segni di guasto: contatti bruciati, scatti assenti, rumore di click assente. Controllo: con unità accesa osservare se il contattore scatta quando dovrebbe; con competenze elettriche misurare la tensione ai morsetti di potenza. Interventi su contattore/viti/connessioni richiedono cautela e idealmente un tecnico.
Domanda: Cos’è il protezione termica (overload) e può impedire l’avvio del compressore?
Risposta: Sì. Il compressore ha un dispositivo di protezione termica che lo stacca in caso di surriscaldamento o sovracorrente per evitare danni. Se è guasto o è rimasto attivato (per un precedente surriscaldamento), il compressore non partirà fino a reset o sostituzione. Inoltre un compressore che ha subito danni elettrici può presentare protezioni aperte. Un tecnico può verificare la continuità e lo stato dell’overload.
Domanda: La bassa carica di refrigerante può impedire l’avvio del compressore?
Risposta: Sì. Molti impianti hanno un pressostato di bassa pressione che impedisce l’avvio se la pressione refrigerante è troppo bassa (per evitare danni per mancanza di lubrificazione e surriscaldamento). Una perdita di refrigerante riduce pressione e talvolta attiva il cutout. In questo caso è necessario trovare e riparare la perdita, evacuare e ricaricare il sistema con gas appropriato, operazione che deve fare un tecnico abilitato.
Domanda: Posso provare a resettare l’unità come prima cosa?
Risposta: Sì, il reset è un primo passo semplice. Scollega l’alimentazione dell’unità (interruttore dedicato o stacca la corrente per qualche minuto), attendi 5–10 minuti e riattiva. Spesso le centraline elettroniche si resettano e riprendono funzionamento se il problema era temporaneo o dovuto ad una protezione attivata. Se dopo il reset il compressore non parte, procedere con ulteriori verifiche o chiamare il tecnico.
Domanda: Cosa controllare quando sento un “clic” ma il compressore non gira?
Risposta: Il “clic” spesso indica che il contattore prova a chiudere o che il relè di avviamento tenta di mettere in moto il compressore. Se il compressore non gira potenzialmente: condensatore debole, avviatore/relè guasto, compressore bloccato meccanicamente, o la tensione di alimentazione non sufficiente (voltaggio troppo basso o problemi di fase). Un tecnico dovrà misurare tensioni e corrente durante il tentativo di avvio per diagnosticare.
Domanda: Come distinguere se è il compressore meccanicamente bloccato o elettricamente guasto?
Risposta: Se il compressore è meccanicamente bloccato (seized) avrai spesso un forte tentativo di avviamento, assorbimento di corrente molto elevato (se misurato da tecnico) e spesso il relè o il fusibile scatta. A volte si sente un tentativo di accensione con rumore, ma nulla gira. Se è un guasto elettrico (avvolgimenti bruciati), la misurazione di resistenza tra i terminali di compressore (con alimentazione staccata) mostra valori erratici o corto/circuito aperto. Queste misure vanno fatte da un tecnico: il lavoro implica maneggiare componenti elettrici e/o smontare l’unità.
Domanda: Cosa posso fare da solo prima di chiamare l’assistenza?
Risposta: Controlli semplici e sicuri: verificare che l’alimentazione dell’unità sia attiva (interruttore, magnetotermico), impostazioni del termostato, pulizia dei filtri interni, controllo visivo dell’unità esterna (sporcizia e ostruzioni), verificare se l’unità esterna è ghiacciata (segno di problemi di sbrinamento), resettare l’impianto spegnendo per qualche minuto. Se non hai esperienza elettrica o frigorista, evita di aprire il pannello dell’unità esterna o maneggiare componenti della refrigerazione.
Domanda: Quanto costa mediamente riparare un problema comune (es. condensatore o contattore)?
Risposta: Indicazioni approssimative (variano per marca, modello e zona):
– Sostituzione condensatore: 30–120 € (materiale + manodopera).
– Sostituzione contattore/relè: 40–150 €.
– Installazione kit di avviamento (hard start): 50–200 €.
– Ricarica refrigerante per piccole perdite: 80–300 € (dipende tipo gas e quantità).
– Riparazione o sostituzione compressore: 600–2500 € o più (spesso onerosa, in molti casi conviene valutare sostituzione dell’unità).
Questi sono range indicativi: richiedere un preventivo dettagliato.
Domanda: Cosa è un “hard start kit” e può risolvere il problema?
Risposta: Un hard start kit è un dispositivo che fornisce una spinta di avviamento extra al compressore (condensatore ausiliario e relè) per facilitare l’avviamento, utile con condensatori marginali o compressori affaticati. Può risolvere temporaneamente problemi di avviamento, ma non cura problemi sottostanti come perdita di refrigerante, compressore danneggiato o guasto elettrico più serio. L’installazione deve essere fatta correttamente da tecnico.
Domanda: Se il compressore è bruciato, conviene riparare o sostituire l’intero condizionatore?
Risposta: Dipende dall’età e dal costo della riparazione. La sostituzione del compressore su unità molto vecchie o con valore commerciale basso spesso non è conveniente (costo elevato della manodopera, pezzi e ricarica gas). Se l’impianto è relativamente nuovo e in buono stato, sostituire il compressore può avere senso. Un tecnico può valutare lo stato generale e suggerire se è più economico riparare o sostituire.
Domanda: Quando il compressore non parte ma l’unità mostra codici di errore, cosa significano e come interpretarli?
Risposta: Molti climatizzatori moderni mostrano codici di errore sul telecomando o display unità. Questi codici indicano problemi specifici (bassa pressione, sovracorrente, sensori guasti, protezioni sbrinamento, errori scheda). Consultare il manuale del produttore per interpretare il codice. Il codice orienta sulla causa e può far risparmiare tempo al tecnico. Se non hai manuale, annota il codice e fornisci all’assistenza tecnica.
Domanda: È possibile che il compressore non parta per problemi di tensione o fasi elettriche?
Risposta: Sì. Un calo di tensione, sbilanciamento di fase (nelle utenze trifase) o cablaggio difettoso può impedire l’avvio del compressore. Il compressore assorbe molta corrente e risente di tensioni non corrette. Un elettricista o frigorista deve controllare tensioni di alimentazione sotto carico e correggere eventuali anomalie.
Domanda: Posso usare il multimetro per fare diagnosi di base? Cosa misurare?
Risposta: Se hai competenze elettriche puoi misurare tensione ai morsetti del compressore/unità esterna (avendo cura di usare strumenti adeguati e seguire procedure di sicurezza) e, con alimentazione staccata, verificare la continuità/resistenza degli avvolgimenti del compressore (fasi tra terminali C-S-R). Misurare la capacità del condensatore con funzione capacitance è utile. Tuttavia testare componenti interni e maneggiare il condensatore è pericoloso: il condensatore può trattenere cariche elevate, quindi se non sei esperto evita questi interventi e chiama un tecnico.
Domanda: Il compressore non parte ma sento l’odore di bruciato: cosa fare?
Risposta: Spegni subito l’unità e togli l’alimentazione. L’odore di bruciato può indicare surriscaldamento elettrico o avvolgimenti bruciati. Non riaccendere: un tentativo ulteriore può peggiorare il danno o creare rischio incendio. Chiama un tecnico qualificato per ispezione e misurazioni.
Domanda: Cosa fare se l’unità esterna è ghiacciata e il compressore non parte?
Risposta: Un’unità ghiacciata può essere causata da scarsa portata d’aria, refrigerante insufficiente, o problemi sbrinamento. Spegni l’impianto e lascia che il ghiaccio si sciolga (non rompere il ghiaccio con oggetti). Controlla filtri e unità interne per ostruzioni. Se il problema persiste, chiama un tecnico: il sistema potrebbe avere perdita di refrigerante o il circuito di sbrinamento potrebbe essere difettoso.
Domanda: Quali controlli manutentivi prevengono questi guasti?
Risposta: Manutenzione periodica riduce guasti: pulire/ sostituire filtri, pulire batteria condensante esterna, rimuovere ostruzioni attorno all’unità esterna, verificare drenaggio condensa, controllare connessioni elettriche e morsetti, eseguire controllo pressione e carica refrigerante una volta l’anno, ispezione di condensatore e contattore, e programmare un controllo annuale da un tecnico qualificato.
Domanda: Quando è obbligatorio chiamare un tecnico abilitato?
Risposta: Chiamalo sempre per interventi su circuito frigorifero (riparazioni perdita, ricarica gas), interventi elettrici sull’unità esterna, sostituzione compressore, interventi su scheda elettronica quando richiedono diagnosi approfondite, e ogni volta che non sei certo della diagnosi. Operazioni che coinvolgono gas refrigeranti sono normate e devono essere fatte da professionisti con certificazione.
Domanda: Se l’unità è inverter, perché la diagnosi è diversa rispetto a un compressore on/off?
Risposta: I compressori inverter regolano velocità e potenza e possono non avviarsi come un compressore tradizionale (non c’è un grosso scatto di avvio). Un inverter può limitare o fermare il compressore per protezioni elettroniche o errori della scheda. I codici di errore e la diagnostica devono essere letti dalla centralina; inoltre gli interventi su inverter richiedono attrezzature e competenze diverse rispetto a unità on/off.
Domanda: Quali sono i segnali che giustificano la sostituzione dell’unità anziché la riparazione?
Risposta: Considera la sostituzione se: il costo della riparazione è vicino o superiore al valore residuo dell’unità; l’impianto è molto vecchio (oltre 10–15 anni) con efficienza bassa; il compressore ha subito danni estesi o frequenti guasti; sussistono problemi refrigerante complessi o componenti obsoleti difficili da reperire. Un tecnico può aiutare a calcolare il payback e suggerire la soluzione più economica nel lungo periodo.
Se vuoi, posso creare una checklist passo-passo con i controlli semplici da fare in sicurezza prima di chiamare un tecnico, o tradurre questi controlli in un breve modulo di diagnosi da mostrare all’assistenza.