Lucignano, borgo medioevale così piccolo da sembrare un gioiello, è il luogo perfetto se vi piace l’idea di trascorrere un weekend immersi nella quiete e nel silenzio delle colline toscane.
Il paese fa parte del network “Bandiere Arancioni”, la rete di comuni che hanno ottenuto un riconoscimento di qualità da parte del Touring Club Italiano per l’atmosfera, la qualità di vita, il patrimonio artistico ed enogastronomico ma soprattutto per l’accoglienza che offrono.
Lucignano si trova sulla sommità di un colle nel cuore della Val di Chiana e la sua storia risale agli etruschi anche se le testimonianze artistiche giunte fino a noi sono principalmente di impronta senese.
Paese storicamente conteso, perché in posizione dominante e al crocevia di importanti città toscane come Siena e Arezzo, è un borgo interessante per la sua conformazione urbanistica: a partire dal primo nucleo abitativo centrale il borgo si è sviluppato ad anelli concentrici dalla forma ellittica. Questo è ben visibile dall’alto ma anche camminando tra le vie dove si possono notare i muri obliqui e l’irregolarità delle strade.
Le case sono in pietra, i vicoli stretti e la tranquillità e il silenzio avvolgono tutto con un’atmosfera misteriosa ma allo stesso tempo rassicurante.
Tutti si conoscono a Lucignano, come una grande famiglia che porta avanti le tradizioni da secoli, e la sensazione è quella di sentirsi ben accolti ovunque si vada.
Il borgo è piccolo ma, in un paio di giorni dedicati al relax e ad un turismo lento, non ci si annoia di certo perché ci sono molte curiosità e chicche da scoprire.
Indice
Cosa vedere a Lucignano
L’Albero d’Oro, un antico reliquiario portato anche ad Expo 2015, dal forte valore simbolico i cui 12 rami conservavano frammenti della croce di Cristo e al cui interno sono raffigurate scene della vita di San Francesco. Il pezzo, uno dei pochi esemplari rimasti al mondo, apparteneva all’adiacente chiesa di S. Francesco e si trova oggi all’interno della Sala delle Udienze del Museo Comunale di Lucignano dentro un’enorme teca a forma di mandorla. Le volte della sala sono affrescate con personaggi della storia come romani, greci ed eroi biblici raffigurati a gruppi di tre e, a sorvegliare su tutti, la Madonna in Maestà che rappresenta la giustizia. Nella leggenda locale si dice che l’Albero d’Oro porti fortuna agli innamorati che si scambiano promesse d’amore davanti ai suoi rami.
La Sala Consiliare al Piano superiore del Palazzo Comunale le cui pareti sono completamente affrescate con scene del Trionfo di Roma, uno spettacolo per gli occhi.
Tutte le opere all’interno del Museo Comunale tra le quali la lunetta in cui viene rappresentato San Francesco che riceve le stimmate, una crocifissione risalente al Duecento, San Bernardino da Siena che calpesta, e simbolicamente rifiuta, le cariche vescovili e infine delle testate riccamente decorate che servivano per trasportare le bare.
La Chiesa di San Francesco, all’apparenza spoglia e poco decorata, che in realtà nasconde parecchi tesori. Cercate al suo interno l’inquietante affresco chiamato “ Il Trionfo della Morte“.
La Chiesa della Collegiata che domina la piazza con la sua imponente scalinata in travertino a gradini ellittici che riprende la struttura ad anelli del paese.
Cosa fare a Lucignano
Perdersi tra le strade di pietra e immaginarsi in un’altra epoca
Respirare il profumo dei panni stesi nei vicoli stretti che si mescola a quello dei fiori
Ascoltare il silenzio assordante dopo i rintocchi delle campane a mezzogiorno
Cercare le tre porte principali di accesso al borgo: la Porta Murata, la Porta di S. Giusto e Porta San Giovanni più una quarta quasi segreta
Assistere alla Maggiolata Lucignanese gli ultimi due weekend di maggio. Una festa molto sentita in cui sfilano carri spettacolari interamente ricoperti di fiori appartenenti ai quattro rioni del paese che si sfidano ogni anno su un tema differente tra gruppi folkloristici e bande musicali provenienti dall’Italia e dall’estero.
Trovare l’incisione sulla pietra all’inizio della scalinata di San Giuseppe che divide la parte superiore e spirituale del paese, sede del potere politico e religioso dove predominava il silenzio, da quella inferiore dove si svolgeva la vita dell’intero popolo lucignanese.
Ammirare il tramonto dall’alto delle Torri Medicee. Purtroppo sono aperte solo durante alcuni eventi ma se ne avete l’occasione non lasciatevi scappare questa vista spettacolare che spazia a 360 gradi sul territorio circostante.
Dove mangiare a Lucignano
Scelta obbligata per me che sono celiaca, ma davvero azzeccata, è stato il Ristorante La Maggiolata dove poter mangiare piatti tipici toscani anche in versione senza glutine. Il locale è certificato AIC e l’accoglienza è ottima. Abbiamo provato: gnocchi al ragù di cinghiale e i pici toscani, fatti solo con acqua e farina conditi con un ragù di vitella. I pici sono un tipo di pasta fresca, primo piatto tipico della cucina senese, simili a degli spaghettoni molto spessi che trattengono a meraviglia i condimenti.
La pasta fresca viene fatta a mano dalla proprietaria che propone anche del pane senza glutine da mangiare rigorosamente caldo, altrimenti si indurisce, cosa tipica del pane gluten free fatto in casa senza conservanti.
Come vino abbiamo scelto un chianti classico che ha accompagnato perfettamente i sughi corposi e la tagliata con funghi freschi.
Oltre al ristorante La Maggiolata ci sono molti altri locali e ristoranti dove poter fare degustazioni e provare piatti tipici.
Se, invece, volete portare a casa il gusto dell’olio toscano provate a suonare il campanello di via Roma, 67 e verrete trasportati in un piccolo mondo fatto di oro giallo-verde, denso e dal sapore molto deciso dell’Azienda Agricola Aguzzi Leonardo.
Per la carne e i salumi provate la storica Macelleria Bruschi con specialità tutte provenienti da allevamenti della zona, tra cui le carni chianine e i salumi provenienti da suini di razza cinta senese.
Pici toscani senza glutine
Perché visitare Lucignano
Fatelo se amate il silenzio, quel silenzio che vi lascia sconcertati, dove sentire il canto costante degli uccellini diventa la sola compagnia.
Fatelo se adorate i borghi medioevali. Non conoscevo l’esistenza di questo posto ma lo consiglierei sicuramente a chi visita la Toscana perché è così piccolo da sembrare un gioiello.
Fatelo se cercate la pace assoluta, anche dei sensi.
Fatelo per lasciarvi trasportare da un’atmosfera insolita fatta di arte, natura e buon cibo.
Nei dintorni
Il Lago Trasimeno, la zona delle Terme di Rapolano, la Strada del Vino delle Terre di Arezzo e poi l’imperdibile Siena, città d’arte e scrigno di tesori di incredibile bellezza.