Per vivere la Sardegna più autentica bisogna visitarla…fuori stagione. Quando il vento caldo e la mancanza d’acqua non hanno ancora reso aridi i terreni, quando le temperature permettono alla vegetazione di crescere rigogliosa e regalare ai paesaggi collinari colori verdi e un buon raccolto con tutti i prodotti che la terra offre.
Conoscere la Sardegna significa viverla come i suoi abitanti: immersi nelle tradizioni e nelle usanze dell’entroterra, seguendo il ciclo delle stagioni tra campi, orti, animali da cortile e cibo semplice fatto in casa.
Un itinerario molto interessante è quello che attraversa il cuore dell’isola proprio nella sua area più fertile e che porta il visitatore ad immergersi nella storia più misteriosa e affascinante tra acque sacre e suggestivi nuraghi.
Qui storia, enogastronomia e benessere si fondono per farti scoprire una Sardegna che non ti aspetti.
Il medio Medio Campidano si trova a metà strada tra Cagliari e Oristano, a pochi chilometri dalla selvaggia Costa Verde. La zona è dominata da massicci montuosi e collinari sui quali vengono coltivati prodotti ortofrutticoli ed è caratterizzata dall’alta concentrazione di siti nuragici. In alcuni periodi dell’anno vengono proposti eventi e percorsi enogastronomici, in collaborazione con i comuni limitrofi, per visitare cantine ed agriturismi dislocati nel territorio. I vigneti, immersi nella rigogliosa macchia mediterranea, producono ottimi vini tra cui il re Cannonau e sono spesso legati a coltivazioni biologiche.
Sardara (VS) è uno dei paesi più interessanti del territorio e fu uno dei primi insediamenti che i Sardi fecero nell’isola dopo essere sbarcati dall’Asia Minore. Oggi è un paesino caratteristico e molto tranquillo dove poter passeggiare tra graziose vie lastricate e case di pietra.
Nel centro storico è possibile visitare il Santuario nuragico di Sant’Anastasia, una delle poche aree archeologiche situate all’interno di un paese, e l’omonima chiesa le cui fondamenta poggiano su un’area considerata sacra.
Gli scavi hanno portato alla luce un complesso monumentale con 4 pozzi votivi, una delle tante testimonianze del culto delle acque in Sardegna, di cui uno risalente al 1.200 a.C. Prove tangibili dell’esistenza passata con zone che fungevano da altari e altre adibite ad attività artigianali, manufatti in ceramica e strumenti risalenti addirittura all’età del Ferro.
A 2 km da Sardara è possibile dedicarsi al relax coccolati da acque davvero speciali. Qui, infatti, si trova la ocalità Santa Maria de is Acquas, proprio di fronte all’imponente santuario costruito per venerare le divinità pagane e sostituito dal culto della Vergine dell Acque con l’avvento del cristianesimo.
In questa vallata sgorgano 5 sorgenti termominerarie che resero il luogo sacro per le qualità traumaturgiche dell’acqua. L’area venne chiamata Aquae Neapolitanae nel periodo romano in cui iniziarono a costruire un grande complesso termale, fino alla fine dell’800 quando i resti delle antiche terme vennero inglobate in uno stabilimento che oggi è un hotel con piscine riscaldate e percorsi che collegano l’interno con l’esterno: le Terme di Sardara.
In questa oasi di pace, nel mezzo di un bosco di ecualipti, è possibile godersi una totale remise-en-forme grazie alle cure coi fanghi, trattamenti estetici, cure idropiniche, massaggi e zona benessere con sauna finlandese, bagno turco, docce emozionali.
“Le Acque Termali Di Sardara Prendono Origine Dal Percolamento Delle Acque Meteoriche, Scendono A Migliaia Di Metri Di Profondità E Riemergono, Mineralizzate, Ad Una Temperatura Che Varia Da 45 A 60°C. L’acqua Minerale Di Sardara È Classificata Bicarbonato-Alcalino-Sodica, Ipertermale. In Italia Acque Di Questo Tipo Sono Molto Rare. In Europa Le Più Note Sono Quelle Di Vichy” (Fonte: Www.Termedisardara.It)
Le cure termali sono convenzionate col Sistema Sanitario Nazionale, sono quindi gratuite per tutti i cittadini su prescrizione medica. Un motivo in più per organizzare una vacanza, anche fuori stagione, in questa splendida regione.
Cosa Mangiare nel Medio Campidano
Una vacanza in Sardegna non può escludere la scoperta delle specialità gastronomiche della zona. L’alimentazione dell’entroterra sardo si basa su piatti poveri e spesso a base di carne e non di pesce come si potrebbe pensare. Piatti tipici del Medio Campidano sono le fave con il lardo, l’agnello con carciofi, i ravioli alla ricotta e zafferano, il pane “civraxiu“, la torta di ricotta, le lumache al sugo e tutti quei prodotti provenienti dalle attività agricole come i formaggi di capra, le olive marchio DOP, salsiccia e filetto di maiale aromatizzato con i profumi della macchia mediterranea.
I prodotti da acquistare e portare a casa? Sicuramente i dolci con le mandorle, il miele di corbezzolo, lo zafferano (famosissimo quello della vicina città di San Gavino) e il liquore locale “Villacidro Murgia”. Aggiungerei anche della salsiccia secca rigorosamente fatta in casa!
Cosa Visitare nel Medio Campidano
Il Medio Campidano è un territorio che riserva moltissime sorprese naturalistiche e archeologiche. Se avete a disposizione parecchi giorni di vacanza potete farne un punto di partenza per escursioni lungo la Costa Verde e il suo mare blu intenso o nella Marmilla, la zona che comprende la Giara di Gesturi con i tipici cavallini che sembrano pony.
A pochi chilometri da Sardara potete visitare il Castello di Monreale che con la sua imponenza domina tutta la vallata, Siddi con “Sa Domu ‘e s’Orku” (la tomba dei giganti più grande dell’isola) e il vicino parco naturalistico “Sa Fogaia” dove sono presenti diversi resti nuragici e una ricca varietà di flora e fauna.
Altri paesi vicini di particolare interesse archeologico sono Lunamatrona, Villanovaforru col parco e museo Genna Maria e la località Barumini con il villaggio nuragico “Su Nuraxi”, uno dei più grandi in Sardegna.