Il momento in cui sentirete uscire per la prima volta dalla bocca di vostro figlio la parola “mamma” vi resterà nella memoria per sempre. Di solito intorno ai 24 mesi i bimbi producono circa 300 parole ma, ognuno ha i suoi tempi, quindi dobbiamo tenere conto di una variabilità tra 80 e 500. Ma aldi là delle naturali predisposizioni del bambino, i genitori occupano un ruolo di fondamentale importanza in quanto i bambini imparano principalmente imitandoli, è fondamentale quindi, per facilitargli l’impresa, parlargli fin da quando sono piccolissimi. Ma attenzione spesso i genitori pensano che il linguaggio si apprenda con la ripetizione, questo seppur vero sotto certi aspetti, non è sufficiente. Parlare infatti, è un attività complessa che richiede alcune abilità quale saper produrre ed ascoltare dei suoni o quella di interagire con altre persone. Quindi è necessario che il genitore agisca su più fronti per invogliare e agevolare il percorso di apprendimento intrapreso dal figlio.
Utilizza sempre enunciati semplici e per rendere più comprensivo il tuo discorso utilizza la comunicazione non verbale (mimica facciale, intonazione, gesti per mostrare e descrivere, …). Stai alla sua altezza e fai delle pause per invogliarlo a parlare, se dice qualcosa ascoltalo e poi ripetilo nella forma corretta. Tutto questo deve sempre avere il tono del gioco e stimolerà molto la motivazione comunicativa ossia la volontà e la capacità di interagire con altre persone.
Per stimolare invece l’abilità uditivo-percettiva, invece, il genitore deve, attraverso dei giochi allenare il figlio all’ascolto e può farlo imitando diversi suoni con la voce o con oggetti, raccontando lentamente e con attenzione delle filastrocche e cercando di sottolineare il significato delle parole in modo divertente attraverso ad esempio la mimica facciale.
Terza e ultima abilità è quella articolatoria ossia quella di produrre suoni e parole. In questo caso il genitore può sbizzarrirsi con innumerevoli giochi che gli permettano al bambino di variare l’altezza del suono, il ritmo, di esercitare la mobilità della lingua, della mascella o infine di migliorare l’abilità respiratoria.